La Valcavallina per caratteristiche organolettiche del suo territorio, rientra nell’area di interesse di produzione di vini di qualità, conosciuti a livello nazionale e non.
Scarica l’elenco delle aziende agricole presenti nella valle, nelle quali si può apprezzare l’offerta enologica della zona: Aziende Agricole in Val Cavallina
Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio
La Valcalepio è il territorio collinare che si trova nella parte orientale della Provincia di Bergamo, alla destra orografica del fiume Oglio. Nell’accezione enologica però, la Valcalepio è un territorio molto più esteso che inizia dal Lago d’Iseo sino ad arrivare nelle vicinanze del Lago di Como, un’area dell’estensione di circa 60 chilometri con una profondità che non supera mai i 5-6 chilometri. Si tratta quindi delle ultime propaggini delle Prealpi Orobiche e, dal punto di vista geologico, può essere distinta in due settori in virtù delle caratteristiche del terreno: dalla fascia collinare ad est di Bergamo fino al lago d’Iseo, i terreni sono argillosi-calcarei; nella zona a nord ovest di Bergamo i terreni sono silicei e scisto-argillosi.
Il vino DOC di questa zona proviene dalle uve coltivate su circa 300 ettari a vigneto, posti ad altitudini differenziate sino ad arrivare a 600 metri sul livello del mare.
La Strada del Vino e dei sapori della Valcalepio, si snoda su tre percorsi.
- Il primo, (percorso rosso) denominato I Conventi, parte dall’uscita autostradale di Capriate S. Gervasio e termina a Bergamo; lungo il suo tragitto è possibile ammirare l’Abbazia di San Egidio a Sotto il Monte Giovanni XXIII, l’Abbazia di Pontida e la splendida chiesa di San Tomé ad Almenno San Salvatore.
- Il secondo percorso, (percorso blu) il Cuore della Valcalepio, inizia da Bergamo per terminare a Grumello del Monte. Al suo interno è possibile ammirare, oltre alla città di Bergamo, l’Abbazia di San Paolo d’Argon, la Cappella di Santa Barbara, affrescata da Lorenzo Lotto, all’interno dell’Oratorio di Villa Suardi a Trescore Balneario e gli innumerevoli castelli appartenuti alla famiglia del condottiero Bartolomeo Colleoni.
- Il terzo percorso (percorso verde) denominato il Lago, si sonda dall’uscita autostradale di Grumello del Monte per ritornarvi dopo aver toccato il Lago d’Iseo a Sarnico e aver incontrato il quattrocentesco Castel dei Conti a Castelli Calepio.
La civiltà del vino
La coltivazione del vino nella Valcalepio è attestata fin da tempi antichissimi: risale, infatti, all’epoca romana la costruzione di un tempio dedicato a Bacco, che si trovava nell’antico borgo di San Lorenzo. La prima documentazione scritta relativa alla coltivazione della vite, risale però all’ XI secolo. La viticoltura fu ricca e fiorente, in collina quanto in pianura, fino al XVIII secolo: fino a quell’epoca l’area bergamasca produceva una tale quantità di uve da poterne esportare nelle aree circonvicine. Notevole era pure il numero delle osterie: tanto che la Commissione per la preparazione del Sinodo, nel 1783, lamentò che gli 87 locali di mescita siti in Bergamo attiravano più gente delle chiese.
La tecnica di coltivazione allora in atto prevedeva la massima diversificazione dei vitigni per maturazione, produttività e resistenza alle malattie: solo in questa maniera era possibile garantire una produzione relativamente costante di vino.
Solo in seguito all’introduzione dell’allevamento dei bachi da seta, che riscosse ampi consensi, la coltivazione della vite passò in secondo piano, contemporaneamente a un significativo aumento della popolazione.
Accadde dunque che i bergamaschi divennero importatori di uva dai paesi dei dintorni. Attorno agli anni sessanta del novecento, l’area a vigneto si ridusse drasticamente a vantaggio delle zone industriali. Il restringimento della superficie coltivata coincise però con un miglioramento delle tecniche di coltivazione e si può dire che questa è la data alla quale si può fissare la nascita della nuova viticoltura bergamasca.
La diversificazione dei vitigni, abbandonata già da lungo tempo, cede definitivamente il passo alla specializzazione, ossia alla coltivazione di vitigni selezionati tra quelli più adatti ai diversi climi e terreni. Una viticultura qualificata e competitiva, che ha rapidamente raggiunto livelli di eccellenza.